L’Unione Europea con la Direttiva Case Green ha introdotto nuove regole e requisiti per migliorare la prestazione energetica di case e immobili.
L’obiettivo delle nuove regole europee, inserite nell’Energy Performance Buildings Directive (EPBD), è quello di garantire entro il 2050 un miglioramento delle prestazioni energetiche di tutti gli immobili dell’Unione, raggiungendo le emissioni zero.
Per effettuare tale adeguamento, è richiesto un taglio dei consumi energetici di circa il 25%.
DISPOSIZIONI PREVISTE
L’ultimo testo della disposizione prevede delle scadenze da seguire per tutte le case residenziali già esistenti:
- a partire dal 1° gennaio 2030 tutti gli edifici residenziali devono rientrare nella classe energetica E.
- entro gennaio 2033 gli edifici devono ottenere almeno la classe di prestazione D.
- gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028 mentre per le nuove costruzioni private l’obbligo è stato fissato al 2030.
INTERVENTI DA EFFETTUARE
Per migliorare l’efficienza energetica si possono effettuare diversi lavori:
- la coibentazione dell’edificio tramite un cappotto termico interno o esterno
- l’installazione di una nuova caldaia a condensazione
- la sostituzione degli infissi
- l’installazione di un impianto fotovoltaico
FINANZIAMENTI E INCENTIVI
Gli stati europei dovranno prevedere, per i singoli piani nazionali di ristrutturazione, regimi di sostegno per facilitare l’accesso alle sovvenzioni e ai finanziamenti, oltre che ipotizzare punti di informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei costi. I regimi finanziari dovranno prevedere un premio cospicuo per le cosiddette ristrutturazioni profonde, in particolare nel caso degli edifici con le prestazioni peggiori, e sovvenzioni e sussidi mirati destinati alle famiglie vulnerabili.
Incentivi, dunque, ci saranno ma saranno diversi da quelli attuali. Le agevolazioni in vigore, come l’ecobonus, dovranno essere riviste. Dovrebbero essere salvi i bonus per apparecchi ibridi (come quelli costituiti da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore, controllati da una centralina unica) e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili (come il biometano o l’idrogeno).